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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale 
Parla il capogruppo del Partito Democratico Cesare Buongiorno
“ La gente ha festeggiato la caduta della Giunta dei geometri”.  
 
Cesare Buongiorno, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, una lunga esperienza politica e amministrativa alle spalle, ha accolto con molta soddisfazione la caduta della giunta retta da Caio D’Onofrio. Ribadisce che era necessaria “una rottura con una prassi amministrativa di inefficienza e incapacità”. Inutile e tardivo il tentativo di ricomporre la spaccatura con la mediazione della segreteria provinciale del Pd che è arrivata troppo tardi, quando non c’era più niente da dire e da fare. 
Allora, Buongiorno, facciamo un po’ di chiarezza. Perché avete votato contro il bilancio preventivo affossando la giunta D’Onofrio?
“Da tempo avevamo espresso il nostro parere negativo sull’operato della giunta e sulle pesanti responsabili di un sindaco che si è rilevato, alla prova dei fatti, inconsistente. Ma non siamo stati noi a dare il colpo di grazia alla giunta ma una serie di prese di posizione precise e negative che si sono concretizzate in aula durante la discussione sul bilancio, in modo spontaneo e del tutto inatteso. Il via l’ha dato Carmine Salerno che ha criticato il piano dei lavori pubblici, poi vi è stato un colpo di scena che ha stupito tutti ed è stato lo strappo di Sergio Coralluzzo che ha votato contro il bilancio stigmatizzando il ruolo avuto da alcuni assessori comunali che nelle elezioni provinciali hanno sostenuto la campagna elettorale di candidati esterni alla città, a ruota infine in aperta contestazione verso la maggioranza, è intervenuta l’ex diessina Raffaela Capodanno. La giunta in definitiva è caduta per colpa di chi la sosteneva fino all’altro ieri, non per colpa nostra”.   
 Come ha reagito la cittadinanza di Montecorvino all’ennesima crisi amministrativa?
“ Malgrado un  tentativo maldestro di puerile disinformazione, la gente ha appreso con grande gioia la notizia della caduta della giunta, approvando la svolta come una liberazione e festeggiando nei bar a base di spumante. Questa era la <giunta dei geometri>, destinata a vivacchiare, senza idee, tutta impegnata in progetti di varianti urbanistiche e licenze edilizie, probabilmente in ostaggio di forze speculative ed affaristiche che intendevano muovere all’assalto del territorio”.     
Ma Caio D’Onofrio non era  stato anche il suo candidato a sindaco nelle elezioni comunali del 2006?  Di quali colpe si è macchiato ?
“Si, ma lo è stato solo per pochissimo tempo. E’ stata una scelta sbagliata quella fatta nel 2006. Abbiamo commesso l’errore di credere che potesse essere un sindaco super partes, il garante di un nuovo modo di amministrare la cosa pubblica in discontinuità rispetto al passato. Quando ci siamo resi conto che il rinnovamento, a partire dalla struttura amministrativa, non veniva avviato abbiamo fatto mancare il nostro appoggio. Il sindaco non ha rispettato gli impegni, aprendo le porte al qualunquismo e al trasformismo”.
 Ma ci sono stati i voti determinanti di esponenti del centrodestra che voi avete contrastato duramente negli anni scorsi. Ve li siete ritrovati come alleati, non le crea nessun imbarazzo ?
“Ma quale imbarazzo! Questo dato non mi provoca nessun imbarazzo. E’ stata fatta la scelta più giusta. Non potevamo continuare ad assistere inermi ad altri due anni di immobilismo e di malgoverno”
Quali  le prospettive per il futuro? 
“E’ prematuro arrivare a disegnare scenari futuri, bisognerà riflettere, prendo atto di volontà positive, seguiremo tutte le strade nell’interesse generale”.
Walter Brancaccio

 
 
 
 
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