S. Ambrogio alla Rienna: incontro con i longobardi
18 e 19 novembre
A Montecorvino Rovella, sabato 18 e domenica 19 novembre, nuova iniziativa del grande contenitore culturale “Ebbri di Briganti”, progetto regionale rientrante nel più ampio programma “Terre Antiche del Nocciolo”. Sabato 18 novembre, a partire dalle ore 10.00, presso la sede dell’ex Pretura, sarà visitabile la Mostra documentaria e fotografica sulla chiesa di S. Ambrogio alla Rienna, organizzata dall’Associazione Amici dell’Archeologia e dei Beni Culturali, presieduta dal professore Geremia Paraggio. Nel pomeriggio, alle ore 17.00, il saluto delle autorità sarà affidato al sindaco di Montecorvino Rovella Caio D’Onofrio con l’Assessore al Turismo Cesare Buongiorno, all’Assessore Provinciale all’Agricoltura Corrado Martinangelo ed al Dirigente Servizio CePica Regione Campania Antonio Verdoliva. Seguirà un interessante convegno avente a tema il dominio longobardo nei Picentini al quale parteciperanno i professori Alessandro Di Muro dell’Università della Calabria e Francesco La Manna dell’Università della Basilicata. Dopo il coffee break e la degustazione di prodotti tipici a base di nocciole, le conclusioni saranno affidate a Carmine Tavarone, componente dell’ufficio di Coordinamento del Sistema Turistico Locale “I Picentini”.
Nella mattinata di domenica 19 sarà possibile effettuare visite alla chiesa di S. Ambrogio alla Rienna usufruendo di un servizio navetta. Nel pomeriggio, alle ore 17.30, si potranno ammirare i lavori realizzati dall’Associazione “Laboratorio Creativo” di Montecorvino Rovella. A conclusione della manifestazione, realizzata in collaborazione con il Coordinamento delle Pro Loco picentine “Picentia Turismo”, presieduto da Pietro D’Aniello, momento musicale da non perdere con il gruppo “Nova Rota”, che si esibirà nella performance “I Briganti fra noi”.
La chiesa di S. Ambrogio si trova nella valle della frazione Occiano, in località Canala, nei pressi del torrente Rienna. Le prime notizie documentate risalgono al 1309, quindi fu costruita in epoca longobarda come testimoniano anche i santi raffigurati nell’abside (Ambrogio, Simpliciano, Gervasio e Protasio). Probabilmente sorse come cappella privata di chi possedeva terre in quel luogo. Successivamente, coperte le pitture originarie, la chiesa venne affrescata con altre immagini più rispondenti allo spirito devozionale del tempo e della gente del posto. Subì modifiche anche nelle opere murarie. Si sono rinvenute strutture tombali sia all’interno che esternamente ed è affiorato un piccolo ossario nell’atrio. Dal 1580, essendo la cura delle anime passata in S. Maria Assunta, la chiesetta rurale, progressivamente abbandonata, cadde in rovina. Col passare degli anni il rudere venne coperto quasi completamente dalla vegetazione e della chiesa rimase solo il ricordo nella denominazione di “Sant’Ambruoio” alla zona percorsa dal Rienna. Il rudere è stato scoperto nel 1985 da Geremia Paraggio ed è stato ristrutturato. |