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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La protezione civile “ N.O.E. “ di Montecorvino Rovella a l’Aquila.

Domenica 19 aprile, i ragazzi della protezione civile “ N.O.E. “ di Montecorvino Rovella si sono recati presso la città dell’Aquila, unitamente all’Associazione Culturale Oduezone ed il Forum dei Giovani, per consegnare i generi raccolti dalla solidarietà dei montecorvinesi ( viveri, coperte, vestiti e tanto altri elementi utili a conforto almeno parziale della disgrazia sopportata e chissà quanto ancora da sopportare). Quattro automezzi sono partiti alle 4 mattutine per recarsi sulla zona del terremoto, ed è giunta sul luogo intorno alle 10,30. Un clima surreale ha avvolto completamente i ragazzi che si sono sentiti percorsi da un brivido che accomunava in quel momento anche quel terribile terremoto del 23 novembre 1980 che aveva colpito le nostre zone e percepito attraverso i racconti dei nostri congiunti o di chi ha vissuto quelle amare esperienze. Mentre avvenivano le operazioni di scarico della merce, è stata avvertita una scossa di terremoto, facendo vivere in prima persona il dramma di quella gente nei cui occhi si intravedeva un pacato clima di rassegnazione Alcuni anziani ai bordi delle tende si confortavano a vicenda con l’immancabile rosario tra le mani cui affidavano le loro speranze attraverso la preghiera, poiché è difficile avere una certezza sia presente che futura anche se l’enorme solidarietà sviluppatasi intorno a loro è garanzia di un vicino ritorno alla normalità ed alle pratiche quotidiane. La devastazione che regnava intorno, le case distrutte, sventrate, persone che accompagnate da personale specializzato cercavano di recuperare quelle poche cose scampate alla distruzione ancora reperibili presso le abitazioni, erano un malinconico contorno di quell’atmosfera irreale tra il pianto di molta gente e le grida festose di ignari bambini confortati da una palla o da qualche innocente gioco che li distraeva dalla dura realtà che loro avevano appena percepito. L’episodio più toccante che ha commosso l’intera equipe di ragazzi, è stata quella di un signore di mezza età, smarrito nei suoi pensieri, che osservava la sua casa distrutta e indicando le macerie  ha esclamato ad alta voce : “ l’ Aquila non vola più “. Quanto è stata grande la soddisfazione di abbracciarlo, stringerlo forte al petto e dirgli delle parole di incoraggiamento: “l’Aquila tornerà a volare più pimpante che mai! “Alle 12,30, con tanta nostalgia, ma con la sicurezza di aver lasciato in buone mani quelle persone tra tanti volontari e tanti angeli custodi,siamo ritornati alla nostra Montecorvino Rovella con la convinzione che l’immagine di quell’Aquila ferita, impressa nei nostri cuori, tornerà presto a volare come avevamo assicurato.          
Nunzio Di Rienzo

 
 
 
 
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