Ritorna la Bagliva della Civitas Tusciani
Olevano sul Tusciano 11-12 agosto
Si rinnova la tradizionale Bagliva della Civitas Tusciani, percorso gastronomico tra folklore, tradizione, arte, artigianato e antiquariato. Per due giorni, sabato 11 e domenica 12 agosto, le strade, i vicoli e le piazzette del centro storico di Ariano rivivranno le tradizioni e la memoria storica medioevale della Bagliva attraverso un corteo storico che riproporrà la figura del Baglivo, ovvero l’esattore che ai tempi del Medioevo curava gli interessi del Feudatario. Si tratta di un'iniziativa che abbina storia, folklore e gastronomia con la degustazione di piatti e dolci tradizionali e tanta musica. Un tuffo nelle tradizioni e nella storia di Olevano organizzato dalla locale Pro-Loco, (una delle pochissime associazioni vitali del picentino, da cui dovrebbero imparare qualcosa altri esilaranti dirigenti di Pro-Loco disseminati sul territorio, il cui impegno si limita ad elemosinare continuamente prebende per organizzare inutili festicciole di paese dove per di più si approvvigionano vendendo panini e salsiccie) che punta a ripetere il successo di pubblico delle precedenti edizioni.
Si tratta di una rievocazione storica, in costumi d’epoca, inserita nel progetto “Terre Antiche del Nocciolo”, promosso dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, attraverso lo Stapa -Cepica di Salerno. Con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, della Comunità Montana Monti Picentini, del Comune di Olevano sul Tusciano e del Sistema Turistico “I Picentini”.
La Bagliva - Magistratura di grado inferiore. Fu istituita da Ruggero II nel 1140. Era composta da un Baglivo di nomina regia, per le terre demaniali e di nomina baronale, per le terre feudali, da un Giudice e da un Mastrodatti, anche Mastro d’atti. Il Mastrodatti, nell’antico Regno di Napoli, era il funzionario che, originariamente addetto alla redazione e custodia degli atti, ebbe in seguito, prima della codificazione, anche funzioni giudiziarie come supplente dei giudici. Spesso compiva l’istruttoria di procedimenti penali. I Baglivi svolgevano compiti di polizia urbana e rurale, riscuotevano vari diritti, eseguivano multe ai proprietari di animali che avessero arrecato danni ai fondi altrui o da quanti avessero fatto uso di falsi pesi e misure. La Bagliva si occupava anche delle cause criminali di lieve importanza come quelle per offese, bestemmie e piccoli furti. La bestemmia veniva considerata, all’epoca, una piaga sociale e, pertanto, fortemente combattuta con tutti i mezzi. Un articolo dello Statuto della bagliva recitava: “ Se qualcuno abbia bestemmiato in nome di Dio onnipotente o della Vergine Maria paghi alla Curia un Augustale, e per gli altri Santi due Tareni. Se, invero, la bestemmia sia stata ripetuta si osservi il tenore della Costituzione e delle Prammatiche del Regno”. E’ molto interessante sapere che le Prammatiche Aragonesi del 1481 e del 1483 prevedevano per i bestemmiatori incalliti, la recisione della lingua e il sequestro di 1/3 dei beni. Le baglive vennero abolite con legge 22.5.1808,n°153. Con l’avvento del Decurianato si trasformò la bagliva in guardie campestri.
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