Riceviamo e pubblichiamo
Il dopo voto: una riflessione dell’ex assessore provinciale Corrado Martinangelo
Caro direttore,
ora che sono noti i risultati dei ballottaggi, è finalmente il momento per il Partito Democratico di aprire in Campania e in Provincia di Salerno un dibattito sulla natura stessa del partito. E’ riduttivo pensare che la direzione attuale del Pd, e quella che ci sarà sia a livello regionale che provinciale, ne rifletta la condizione di salute. Qualcosa si è rotto, inutile insistere con turgide riunioni tra organi dirigenti. La scelta migliore sarebbe sburocratizzare il tesseramento. Aprire il partito alla gente. Oggi i cittadini che vogliono aderire al Pd si trovano a istruire una pratica burocratica più che a sottoscrivere una tessera. Ci vogliono meccanismi più snelli che consentano, a chi è interessato alla politica, di abbattere quel muro che inibisce la partecipazione civile. Sbagliato, ad esempio, chiedere per quale politico il cittadino si tesseri. In Campania sarebbe utile fare assemblee pubbliche, nei collegi elettorali provinciali in cui iscritti ed elettori del Pd possano fornire indicazioni sugli errori commessi, oltre che dettare proposte per il futuro. Penso alla funzionalità di coordinamenti territoriali per zone o per collegi. Se il Pd vuole avere un suo futuro, al di là del prossimo congresso, dovrà essere non più a parole il partito del territorio. Rispetto alle elezioni provinciali in queste riflessioni pubbliche varrebbe la pena approfondire le cause e non cimentarsi sul vento nazionale di destra. Discutere laicamente dei limiti amministrativi e politici che ci sono stati, di un’immagine non credibile con la formazione delle liste, la scarsa coesione politica nel Pd prima e durante la campagna elettorale. Diciamocelo: tranne la mobilitazione di De Luca e sporadici impegni di Valiante, Cuomo e Andria, ho visto un’ assenza totale di deputati del nostro partito. Ho saputo che l’On.Vaccaro è persino stato in vacanza per un mese intero! Anche molti consiglieri regionali del Pd hanno trascurato il loro dovere. Dalla campagna elettorale è emerso che al di là di Moscatiello e Alfieri, è stato il risultato dei temi e della coalizione costruita da parte di Santomauro che andrebbero presi a modelli per il Pd e per il Centro Sinistra. I ballottaggi , infine, hanno significato, con gli esperimenti in Puglia, che la costruzione di un progetto “Italia” dovrà nascere da un’alleanza tra il Pd, l’Udc come forza moderata e Italia dei Valori, con l’auspicio che il movimento Sinistra e Libertà aderisca allo stesso Pd quale componente di una sinistra riformista. Quanto invece sta accadendo nel Centro Destra alla Provincia, tradisce l’impegno sull’innovazione promesso ai cittadini, dimostrando come il centro moderato sia lontano mille miglia dalla cultura di una Destra che in Italia ancora non somiglia alla Destra Europea. Bene farebbero i consiglieri provinciali del Pd a lanciare un patto programmatico con tutti i consiglieri eletti espressione del centro. In questi valori generali segnalati farò la mia parte nel Partito a livello regionale e provinciale.
Corrado Martinangelo Segreteria provinciale del Pd |