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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Incompatibilità, “I consiglieri di opposizione si dimettano se convinti dell'illegittimità del procedimento”

“Le dichiarazioni di Landolfi e dei suoi sono frutto di asservimento politico alla volontà altrui”. Così il coordinatore provinciale del PdL, Antonio Mauro Russo, interviene in merito alle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dagli esponenti del Partito Democratico.“Si tratta – continua – di un processo di mistificazione della realtà dei fatti che si spiega solo in funzione di una logica di acredine politica. Se i Consiglieri provinciali di opposizione fossero convinti dell'illegittimità della procedura dovrebbero coerentemente dimettersi dalla carica, dimostrando solo così di non essere attaccati alle poltrone”.“Il PD dimentica – aggiunge - che la possibilità di reggenza è stata inserita da un compagno di partito, Franco Bassanini, e che nel 1999 il sindaco Bassolino, l'uomo che venne definito artefice del nuovo Rinascimento napoletano, essendo stato nominato ministro del Lavoro del Governo D'Alema, lasciò in carica quale facente funzione, presso l'Ente del Comune capoluogo di regione il suo vicesindaco, Riccardo Marone. Il PD salernitano è un esperto di veri raggiri perché, circa quindici anni fa, con un espediente permise a Carpinelli di candidarsi per un ulteriore mandato al Comune di Giffoni Valle Piana”. “In realtà – conclude - la volontà della maggioranza dell'Assise mira alla tutela degli elettori e alla conservazione di un organo, il Consiglio provinciale, espressione democratica della volontà popolare. Il procedimento messo in campo, in una normativa lacunosa ed in un processo di trasformazione istituzionale sopravvenuto, rappresenta un atto di responsabilità, necessario per consentire al Consiglio provinciale di portare avanti il mandato e alla Giunta di concludere le realizzazioni previste nel programma elettorale. L'alternativa, quella proposta dall'opposizione, è di condannare la Provincia al commissariamento. Tale condizione rappresenterebbe un vincolo gravissimo alle attività amministrativa dell'Ente che, di fatto, sarebbe relegata alla gestione corrente. Pertanto sarebbe un enorme errore politico impedire l'attività amministrativa della Provincia di Salerno, che come le altre in Italia, è destinata a diventare un Ente di secondo livello, i cui rappresentanti non saranno più eletti direttamente dal popolo”.

 
 
 
 
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