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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

IPPICA: ANDRIA (PD), "NECESSARIA RIFORMA SETTORE".

"Siamo di fronte alla necessità di una grande riforma del settore dell'ippica, depurandolo di fattori inquinanti che alimentano in taluni casi l’illegalità e verso i quali va usato il massimo rigore. Una riforma la cui necessità con particolare riguardo alla disciplina delle corse e delle scommesse è diffusamente avvertita, sia sul piano della volontà politica sia da parte delle categorie interessate". Lo dichiara il senatore del Pd Alfonso Andria, intervenuto in Aula a Palazzo Madama sulla crisi del settore ippico. Andria ha manifestato "apprezzamento per la disponibilità del Ministro Catania che ha tempestivamente attivato un tavolo tra il MIPAAF e il MEF, tenuto conto che dopo la trasformazione dell’UNIRE in Agenzia (ASSI) non ci sono ancora i decreti attuativi". "Del resto - sottolinea Andria - quella di prevedere un ente pubblico (UNIRE) per governare il settore ippico è un’anomalia tutta italiana. Ora si tratta di reperire le risorse necessarie - come la mozione a prima firma Tomassini, sottoscritta da molti di noi, me compreso chiede - per salvare l’annualità in corso, con particolare riguardo al problema dell’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato". "Sono molti i problemi specifici che la riforma dovrà affrontare. Tra i tanti, quello relativo al riconoscimento del ruolo degli operatori addetti al controllo delle corse, i cosiddetti funzionari ippici, che rappresentano l'unico strumento per vigilare sulla trasparenza delle corse". "Personalmente - aggiunge Andria - ritengo che una figura professionale di questo tipo debba essere anche soggetta ad attività di formazione e riqualificazione e che, data la natura tecnica della prestazione degli addetti alle corse, occorra una specifica mansione, non assimilabile ad alcuna delle posizioni professionali attualmente presenti nell’ex UNIRE, oggi ASSI". "Abbiamo una nobile ed antica tradizione da difendere, troppo spesso sommariamente liquidata con una serie di luoghi comuni. Non dobbiamo dimenticare che l’ippica - conclude Andria - ha consentito di scrivere importanti pagine di sport ed ha contribuito ad accreditare l’immagine vincente dell’Italia nel mondo".

 
 
 
 
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