Revisione circoscrizioni giudiziarie Dichiarazione del sen. Alfonso Andria e dell’on. Tino Iannuzzi
“Lo schema di decreto legislativo sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, licenziato oggi dal Consiglio dei Ministri, non ci soddisfa, perché penalizza fortemente la Campania e segnatamente il territorio del Salernitano. Fin dall’insediamento dell’Esecutivo in carica, dopo averlo fatto col Governo Berlusconi, abbiamo tenuto un’interlocuzione costante, tesa alla corretta interpretazione della delega contenuta nella legge n. 148 del settembre 2011.
I criteri e i parametri oggettivi che vi sono sanciti in alcuni casi sono stati, a nostro giudizio, disattesi dal provvedimento oggi adottato. Non si tratta di soppressione, ma di revisione delle circoscrizioni giudiziarie. In questo senso non si comprende la cancellazione di tutte le Sezioni Distaccate di Tribunale, 220 sul territorio nazionale e, tra queste in primo luogo data la sua importanza, quella di Eboli.Come pure avevamo espresso, in incontri tenuti presso il Ministero della Giustizia già il 31 gennaio scorso con la partecipazione degli Amministratori locali e dei vertici della Magistratura e dell’Avvocatura, la necessità di salvaguardare il Tribunale di Sala Consilina.Più recentemente ed in costanza di interlocuzione diretta con il Ministro della Giustizia avevamo rappresentato, anche con un’articolata nota scritta, le ragioni che si oppongono all'accorpamento del presidio giudiziario di Sala Consilina a quello di Lagonegro, tra l’altro perché ricadenti in due province, due regioni, due distretti di Corte d’Appello differenti, adducendo ulteriori inconfutabili motivazioni del tutto coerenti con i criteri della legge. Il decreto legislativo verrà presto all’esame delle Commissioni Giustizia del Senato e della Camera, per il previsto parere - come noto - obbligatorio e non vincolante, e tuttavia sarà quello l’unico momento in cui attivare i margini pur ristrettissimi che un provvedimento del genere comporta. Continueremo a svolgere fino in fondo il nostro ruolo. Ma è il tempo ora di unire tutte le forze dal punto di vista istituzionale e politico e di fare fronte comune per sostenere le reali esigenze dei territori e il rispetto della normativa di riferimento. Perciò il Presidente della Regione, la deputazione parlamentare nazionale e regionale, gli Enti Locali, le rappresentanze del mondo della Magistratura e dell’Avvocatura dovranno esercitare un’azione convergente. Riteniamo, anzi, che il Presidente Caldoro debba portare la questione all’esame della Conferenza Stato-Regioni e che da parte sua vada immediatamente chiesto al Ministro della Giustizia un incontro con la partecipazione di una rappresentanza della delegazione parlamentare nazionale espressa in Campania e delle Istituzioni locali”.
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