La
Commissione Pari Opportunità aderisce al
Comitato del No per il referendum istituzionale
del 25 e 26 giugno.
La
Commissione Pari Opportunità del Comune
di Pontecagnano Faiano, presieduta dalla dottoressa
Tina Elia, aderisce al Coordinamento Provinciale
di Salerno dei Comitati per il No alla modifica
della seconda parte della Costituente nel referendum
costituzionale i prossimi 25 e 26 giugno. La Commissione
intende fare un appello per votare No per salvare
la Costituzione e si sta impegnando con un gazebo
itinerante per spiegare alla cittadinanza com’era
il testo costituzionale e come potrebbe diventare
se la riforma venisse confermata. I membri della
Commissione sono stati sabato scorso al Parco
Archeologico, dove veniva trasmessa con schermo
gigante la partita della Nazionale Italiana ai
Mondiali, domenica sera alla festa patronale nel
quartiere di S. Antonio, questa sera a Faiano
per le inaugurazioni di opere pubbliche, sfruttando
zone ad alta concentrazione di persone. Venerdì
a Pontecagnano sarà fatto l’ultimo
appello distribuendo un testo che commenta il
decalogo della riforma costituzionale preparato
dal leghista Roberto Calderoli.
Così si esprime il Presidente della Commissione
Pari Opportunità Tina Elia a nome della
stessa: “La Costituzione è la raccolta
delle leggi che ha sancito la nascita della nostra
Repubblica ed è la garanzia dei diritti
e dei doveri di tutti i cittadini. La Costituzione
approvata all’indomani della nascita della
Repubblica è il simbolo dell’unità
del paese, è la tutela dei diritti e la
garanzia di pari opportunità tra regioni
diverse della stessa Italia. Questo strumento
fondamentale per la vita democratica del nostro
Paese può essere soggetto ad essere modificato
con la massima condivisione e partecipazione del
Parlamento. Semplicemente le norme costituzionali
che regolano la vita di tutti i cittadini non
vanno votate o modificate da una parte del governo
a colpi di maggioranza, ma devono essere largamente
condivise e sostenute dal maggior numero dei rappresentanti
del Parlamento italiano. Bisogna votare No per
permettere che il parlamento possa discutere in
modo unitario e democratico sulle eventuali modifiche
da apportare alla Costituzione Italiana che rimane
tuttora più moderna che mai”.
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