Aeroporto, Sica :” Mi batterò sempre per la massima coesione di tutti i soci”
Ho sentito il profondo bisogno di dover convocare, in data odierna, una conferenza stampa perché fino ad ora ho taciuto ed ho aspettato che tutto potesse prendere il proprio naturale e giusto corso. Oggi, in particolare, ho intenzione di chiarire e rendere nota la mia posizione e quella della mia comunità rispetto alle vicissitudini dello scalo aeroportuale Costa D’Amalfi di Pontecagnano Faiano. E’ doverosa una premessa prima di qualsiasi altra precisazione: La comunità di Pontecagnano Faiano è il quarto socio azionario che contribuisce economicamente ogni anno per oltre 200.000,00 euro, al sostentamento in vita dello scalo aeroportuale “Costa d’Amalfi”; subisce vincoli urbanistici imposti dall’ENAC e dal Ministero dei Trasporti, che penalizzano buona parte del territorio. Ed è stata sottoposta e sarà sottoposta ancora ad espropri di terreno per favorire l’ampliamento dello scalo. A tal proposito, evidenzio che diverse aziende hanno già subito tali espropri, determinando variazioni di sede con un notevole sacrificio economico. Tutto questo e tanto altro è il peso socio-economico ed urbanistico che la mia comunità, la comunità di Pontecagnano Faiano, subisce da anni, senza avere un minimo di riconoscimento economico, che pure la legge garantirebbe, ma soprattutto un minimo di rispetto istituzionale. Ho sentito il dovere di difendere dinanzi al Tar di Salerno, non la mia posizione personale, ripeto non la mia posizione personale di “PRESIDENTE”, come in modo speculare qualcuno ha voluto fare intendere, ma la mia Comunità, la mia persona, e le regole di convivenza assembleari. La sentenza del TAR di Salerno ha evidenziato l’illegittimità dell’atto consumato in modo IRRITUALE ed a dir poco inaccettabile per i normali rapporti tra soci di un Ente così importante come l’aeroporto. Certo che non ho nessuna intenzione di continuare ad essere PRESIDENTE perché gli uomini non sono per tutte le stagioni. Così come è chiaro che per me, per la mia comunità e per la vittoria delle regole è un giorno di piena soddisfazione, mi auguro che possa essere anche un’occasione per ripristinare un minimo di dialogo tra i soci e di prospettiva per lo scalo aeroportuale. Mi sono battuto e mi batterò sempre per favorire la più ampia convergenza possibile tra tutti i soci, elemento fondamentale per uscire fuori da questa empasse. Voglio ricordare orgogliosamente che sin dall’assemblea dell’08.05.2010, ho favorito la più ampia sinergia tra i soci, raccogliendo l’unanimità di tutti su alcune linee di indirizzo. Mi permetto di ricordare che favorii il cosiddetto “disgelo” tra Camera di Commercio e la vecchia maggioranza costituita dalla Provincia di Salerno, il Comune di Salerno, Comune di Pontecagnano Faiano e Comune di Bellizzi (forse questo è stato l’errore che ha preannunciato la mia decapitazione ma senza alcun rimpianto). Dopo l’08.05.2010, ho cercato sempre di dare continuità a ciò che veniva deliberato dall’assemblea ed alle indicazioni che mi pervenivano dai soci di riferimento. Ancora oggi, non solo non riesco a comprendere le ragioni per le quali il sottoscritto è stato “revocato” con modi non certamente corretti (in un momento già delicato della mia vita) ma certamente non posso accettare che la mia Comunità non sia rappresentata negli organismi esecutivi della struttura aeroportuale. L’aeroporto di Pontecagnano Faiano deve avere una governance capace, coesa , espressione della più ampia rappresentanza dei soci. Il sottoscritto da sempre, ripeto da sempre ritiene, che i seguenti punti siano fondamentali per la realizzazione dell’aeroporto:
1) Massima coesione di tutti i soci;
2) Progetto esecutivo del rifacimento ed allungamento della pista.
3) Chiedere una reale intesa finanziaria con la Regione Campania per il finanziamento della stessa pista. Reale intesa significa verifica delle voci di bilancio regionale poste in essere esclusivamente per lo scalo di Pontecagnano Faiano. Perché, per essere chiari, non c’è un euro per il nostro aeroporto e non c’è nessuna voce di bilancio regionale che preveda impegni di spesa per lo scalo di Pontecagnano Faiano.
4) Passare ad un progetto esecutivo di tutto lo scalo aeroportuale e delle infrastrutture connesse, nel caso in cui venisse finanziato il rifacimento e l’allungamento della pista, ripeto, non attraverso delle inutili e banali intese Istituzionali ma con impegno concreto finanziario, quindi con reali risorse economiche.
5) Realizzare una intesa finanziaria con Ministero delle infrastrutture e Regione Campania per la realizzazione definitiva di tutto lo scalo che prevede una spesa pari a circa 50 milioni di euro, tutta da verificare.
6) Realizzazione nell’immediato del collegamento tra la tangenziale e la strada provinciale Aversana, progettato dalla Provincia di Salerno e voluto fortemente dal presidente Edmondo Cirielli.
7) Chiarire il rapporto con l’aeroporto di Napoli al fine di evitare aggrovigliamenti procedurali, come si sono già verificati.
8) Chiarire definitivamente la vicenda dei rimborsi per i voli annullati ed ogni altro contenzioso.
9) Verificare i soci morosi o meglio i Comuni che non riescono a sostenere l’impegno finanziario.
Attualmente, la situazione di quasi tutti i soci è palesemente di morosità a causa dei propri vincoli di bilancio.
10) Evitare sprechi di denaro pubblico per manager o consulenti, almeno nell’attuale critica condizione economica. Già in troppi hanno beneficiato di tali sprechi. Il nostro scalo ha avuto 4 manager (Fossa, Amendola, Foschi, Giorgetti) ed una sola tratta di volo!!!
11) Realizzare l’accordo per entrare in possesso dell’area demaniale del Ministero della Difesa.
Ecco, questi sono solo alcuni punti centrali e fondamentali per qualsiasi prospettiva e per qualsiasi programmazione.
Consentitemi di suggerire qualche riflessione:
E’opportuno spendere tre milioni di euro per far volare un vettore su Malpensa?
E’ opportuno aumentare di conseguenza la spesa del personale di oltre centocinquantamila euro?
Io ritengo che se l’orientamento della maggioranza dei soci è di far volare un vettore su Milano Malpensa e, quindi, di investire innanzitutto sul trasporto passeggeri, sia doveroso fare un piano che comprenda più tratte possibili, anche se ancora più oneroso, servirebbe perlomeno a favorire il più ampio flusso di passeggeri incominciando ad avere a tempo pieno un aeroporto in funzione .
Colgo anche l’occasione per ripetere che se uno sforzo economico si dovrà intraprendere, sarà opportuno che si scelgano destinazioni importanti come Linate anziché Malpensa.
Le mie preoccupazioni
Se è vero che per la progettazione esecutiva e la conseguente realizzazione della pista c’è bisogno di almeno 30 mesi, significa che per tre anni (io dico cinque) dobbiamo impegnare finanziariamente una somma minima di 10 milioni di euro circa per volare solo su Milano.
Allora, questa è la domanda che pongo ai soci dell’assemblea: non è meglio impegnare questi soldi per realizzare la pista con le nostre risorse, senza aspettare improbabili ipotesi di finanziamento? Alla fine di questo arco di tempo, potremmo certamente ospitare grandi compagnie con grandi vettori come RAYNAIR, che ha già rappresentato il suo interessamento per lo scalo.
Se il governo dell’aeroporto non avrà la capacità di cogliere le occasioni che verranno, saremmo fautori di un grosso errore le cui conseguenze continueranno a pagare le future generazioni.
D’altronde, quasi tutte le opere realizzate fino ad oggi, sono state frutto di un impegno dei soci dell’aeroporto, penso alla torre di controllo ed altro ancora. Sembrerebbe naturale anche pensare ad una ipotesi d’intervento dei privati attraverso procedure innovative.
Fatte queste doverose premesse, colgo l’occasione per ribadire con Voi e con chi mi ascolterà un aspetto per me fondamentale.
Non permetto e non permetterò di accostare gli ultimi fatti di cronaca (che “presuntivamente” avvicendano alla mia persona istituzionale) ai miei credo, ai miei valori ed al mio modo serio e continuato di garantire la fiducia riposta in me dalla mia gente, dal mio partito e da tutti coloro che al di là del loro colore di appartenenza hanno compreso il buon senso della vita. Molti, in questo momento delicato e meritevole di tempo per l’accertamento delle responsabilità, hanno approfittato con una cattiva e brutale speculazione politica per infangare, insinuare e tentare di smontare il duro lavoro di anni, costruito giorno dopo giorno, votato alla assoluta dedizione per il mio lavoro e per ciò che faccio. Ritengo che le Autorità competenti siano le uniche a potersi esprimere in merito.
Ho speso e spenderò tutte le mie energie per crescere con voi ma a patto che il rispetto della vita umana sia prioritario su ogni altro interesse, rivalità e contrapposizione.
A tal fine, voglio chiarire la mia amarezza personale per il modo con cui sono stato revocato.
Sono rimasto molto dispiaciuto, perché credo di non aver commesso nessun reato, di non aver disatteso alcun obbligo e di non aver fatto cose illecite, avendo ottemperato a quanto mi spettasse adempiere nel rispetto dei ruoli e delle posizioni.
La mia, è stata una battaglia per difendere l’onore della mia Comunità, voglio chiarire anche di non nutrire rancore verso nessuno.
Non escludo, però, che possa continuare a difendermi nelle sedi opportune per tutelare la mia immagine e la mia persona.
E che con grande determinazione chiedo e chiederò che il mio Comune venga rispettato, come credo i miei colleghi Sindaci solitamente e giustamente fanno, chiedendo e pretendendo il rispetto dei propri territori.
Io sento il dovere di chiedere all’assemblea il rispetto per tutto ciò che il territorio ha dato e vuole continuare a dare per questa opera.
Concludo, ribadendo, che non sono qui per puntare il dito contro alcuno, e sottolineare che non ho vinto né per un “accaparramento di poltrone” né per una volontà di accumulare cariche di alcun tipo, quindi nelle prossime ore convocherò ritualmente l’assemblea per i nuovi vertici. Ripeto, non sono candidato per nessun ruolo ma solo per difendere la presenza del mio Comune e la mia comunità negli organi esecutivi.
Sono consapevole, come vi dicevo all’inizio, che esistono stagioni anche per gli esseri umani, e forse questa non è la mia, ma ho il dovere, prima verso la mia gente che ho l’onore di rappresentare e che ospita questo prezioso strumento di riqualificazione sociale ed economica che è l’aeroporto Costa D’Amalfi, e poi verso tutta la Regione Campania, di rendere fino all’ultimo il mio servizio con grande coscienza morale e professionale, ignorando sgarbi istituzionali o ingratitudini umane. Il nostro ruolo è essere al servizio delle comunità.
Ernesto Sica
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