Consulta Provinciale degli Immigrati e delle loro Famiglie.
La Consulta Provinciale degli Immigrati e delle loro Famiglie della Provincia Salerno ha condiviso il significato della visita che il Segretario della CGIL Guglielmo Epifani e l’Arcivescovo di Salerno Mons. Gerardo Pierro hanno fatto martedì scorso nel ghetto di San Nicola Varco ad Eboli, dove centinaia di immigrati sono costretti a sopravvivere in condizioni inumane e indegne di qualsiasi paese civile.
La Consulta da anni, fin dal primo giorno della sua costituzione quale organismo della Provincia per coordinare le politiche dell’Ente nel settore dell’immigrazione, a favore della piena integrazione degli immigrati extracomunitari, ha posto all’attenzione di tutti –opinione pubblica, Enti locali e Regione, autorità sanitarie e operatori- l’emergenza di San Nicola Varco e di tanti ghetti diffusi sul territorio in cui sono negati i più elementari diritti umani dei cittadini immigrati.
In questi ultimi anni si sono attenuti solo piccoli interventi marginali, come l’impianto di due fontanelle, che non hanno per nulla alleviato l’insopportabile degrado delle condizioni di esistenza all’interno del ghetto. Nel frattempo La Consulta ha sostenuto l’impegno delle Comunità di immigrati, di Organizzazioni sindacali come la CGIL e di operatori di associazioni volontari, come l’AltraItalia e l’OASI, che d’intesa con la Regione Campania hanno fatto stanziare oltre 900mila Euro per fronteggiare l’emergenza e avviare un programma organico di interventi per servizi di accoglienza e di residenza.
I fondi sono stati affidati alla gestione del Comune di Eboli quale Ente locale territoriale incaricato, che a tutt’oggi non ha prodotto alcun piano accettabile di utilizzo dei fondi, dopo che Comunità di immigrati e associazioni hanno respinto un tentativo di disperdere i fondi per affidare ad una miriade di microstrutture e associazioni –alcune create ad hoc per l’occasione- l’esercizio di servizi marginali che non aggredivano il nodo della residenza e dell’accoglienza dei cittadini immigrati.
Ancora, è in discussione in Regione Campania un ulteriore consistente finanziamento per interventi di igiene e di emergenza a San Nicola Varco.
Così le somme stanziate supereranno abbondantemente il milione di Euro, e ci domandiamo se il Sindaco di Eboli, per sensibilità e capacità, è in grado di essere il titolare di un simile impegno politico ed economico.
È per questo che abbiamo appreso con stupore e fastidio delle dichiarazioni del Sindaco di Eboli che non ha ritenuto suo dovere essere martedì a San Nicola Varco, né per accogliere ospiti di riguardo quali l’Arcivescovo di Salerno e il Segretario del maggiore sindacato italiano, ma nemmeno per condividere una giornata di denuncia e di lotta all’emarginazione e al degrado di centinaia di cittadini immigrati che pure fino ad un minuto prima avevano contribuito con il loro lavoro a rendere prospera l’economia di Eboli, della Piana del Sele e dell’intera provincia di Salerno.
In questa occasione la Consulta Provinciale degli Immigrati e delle loro Famiglie ribadisce il proprio forte impegno perché venga eliminata la vergogna di San Nicola Varco e degli altri luoghi-ghetto in cui sono relegate tante centinaia di immigrati extracomunitari, perché non si riproducano in alcun modo situazioni di tale degrado e inciviltà, perché si attuino politiche organiche di accoglienza per gli immigrati, perché si contrasti ogni forma di discriminazione alle quali purtroppo in queste settimane anche alcuni sindaci della nostra provincia hanno di fatto – con comportamenti e dichiarazioni avventate- fornito giustificazione e sostegno.
Nonostante ciò, la comunità salernitana rimane tollerante e accogliente e questo conforta quanti -come le associazioni, le organizzazioni sindacali, gli enti e una fittarete di operatori volontari che aderiscono alla Consulta- continuano a lavorare per attrezzare la nostra provincia ai compiti che il proprio sviluppo gli affida. Convinti non soltanto che gli immigrati rappresentano un fenomeno strutturale che va assunto quale sfida e impegno per il futuro, ma che già oggi contribuiscono con il loro lavoro a sostenere l’economia della provincia e le finanze dei nostri Enti.
Tanto meno pensiamo che l’immigrazione si affrontati come se fosse un problema di ‘sicurezza’, che semmai emerge quando gli stessi Enti locali non approntano servizi adeguati, strutture di accoglienza e di integrazione e favoriscono culture e pratiche di discriminazione.
Per tutto ciò la Consulta Provinciale degli Immigrati e delle loro Famiglie riconferma la esigenza che si convochi al più presto un Consiglio provinciale straordinario sull’immigrazione, per dotare la Provincia di un programma organico di interventi nel settore, esercitando le deleghe che le sono conferite per legge e in attuazione del proprio ruolo di Ente territoriale di coordinamento e di indirizzo.
Allo stato la richiesta di convocazione del Consiglio provinciale è all’esame –lento e distratto- degli organi istituzionali deputati a farlo: Presidenza del Consiglio provinciale e Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.
Non vorremmo che le forze politiche e le istituzioni provinciali fossero troppo impegnate alla gestione e alla normale amministrazione dell’Ente per affrontare e dare risposte adeguate ad un fenomeno come quello dell’immigrazione che ha da tempo superato i limiti di un aspetto trascurabile e marginale della realtà della provincia.
Che la Provincia di Salerno riprenda il ruolo di Istituzione di avanguardia che pure ha assunto nel recente passato e corrisponda alle attese e alle aspettative di quanti, cittadini immigrati e non, si sentono parte di una unica, nuova, integrata e solidale comunità.
Il presidente
dott. Ernesto Scelza |