La Provincia di Salerno entra nell’Associazione Italia Langobardorum
Il CdA dell’Associazione Italia Langobardorum, nel corso dell’ultima riunione presieduta a Roma dall’assessore alla Cultura del Comune di Brescia, Andrea Arcai, ha accettato la proposta di adesione della Provincia di Salerno. La richiesta era stata formulata dal presidente della Provincia di Salerno, on. Edmondo Cirielli, nell’ambito della riunione plenaria della rete longobarda tenutasi presso l’Auditorium Santa Giulia a Brescia il 23 marzo scorso. Una richiesta scaturita dal fatto che la Cappella Palatina Arechiana di San Pietro a Corte, sito rilevante di età longobarda della città di Salerno, è stata esclusa dal sito seriale iscritto a giugno del 2011 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. “La volontà di aderire all’Associazione- sottolinea il presidente Cirielli- si fonda sul fatto che sul nostro territorio provinciale sono presenti numerose testimonianze di età longobarda, come: chiese, luogo di culto micaelici, sedi di gastaldati, castelli, siti archeologici, musei, toponomastica relativa a strade, luoghi e paesi”. Una richiesta sostenuta e condivisa, anche, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Salerno e Avellino e che rappresenta un’opportunità di sinergia istituzionale, al fine di realizzare iniziative culturali, artistiche e turistiche per la valorizzazione e la promozione della comune cultura longobarda sul territorio nazionale. Il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.c.)”, comprende gli esempi dell’architettura longobarda meglio conservati e più significativi del territorio italiano: Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio Torba, Campello sul Clitunno, Spoleto, Benevento, Monte Sant’Angelo. La gestione del sito seriale è affidata all’Associazione Italia Langobardorum. Insieme alla Provincia di Salerno sono entrati a far parte dell’Associazione Italia Langobardorum: l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia e le due Accademie bresciane di Laba e Santa Giulia.
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