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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I MANAGER DELLA SANITA’ PAGANO E TANCREDI INDOSSANO LA MAGLIETTA DEI GALOPPINI ELETTORALI

Mentre a Roma il Ministro della Sanità Livia Turco si appresta a cancellare la legge che permette ad ex parlamentari ed ex consiglieri regionali di diventare direttori generali delle ASL, definendola “uno scandalo perché la politica deve stare fuori dalla gestione della sanità”, a Salerno i manager Pagano, direttore generale della ASL SA2 e Tancredi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, in assordante controtendenza, indossano la maglietta dei galoppini elettorali per Andria Sindaco.
E’ doloroso annotare che un ex comunista, come Tancredi, ed un ex socialista, come Pagano, si pieghino a vergognose logiche di potere.
La gestione della sanità, per poter essere virtuosa ed efficiente, deve essere affidata non a criteri di appartenenza politica, ma di alta competenza e professionalità.
La Giunta Regionale della Campania, da diversi anni con i conti in rosso per la malagestione della sanità, si appresta a far pagare nuove tasse e balzelli ai cittadini e alle imprese.
Pertanto i manager, più che dedicarsi alle campagne elettorali dall’alto dei loro incarichi pubblici, farebbero meglio a dare prova di efficienza, economicità e di risultati nella gestione, i cui esiti positivi purtroppo mancano del tutto.
La storia si ripete: già durante la scorsa campagna elettorale per le regionali, la sanità “pubblica” fu sensibilizzata a sostenere lo sconfitto Fausto Morrone. Ora, in maniera più pesante, i massimi rappresentanti delle istituzioni sanitarie regionali della Città si schierano, senza pudore, per l’elezione del Sindaco di Salerno.
Considerando i risultati delle scorse regionali, e soprattutto per una questione di “galateo” istituzionale, Andria farebbe bene a respingere sostegni di questo tipo.
La politica deve rimanere fuori dal campo della sanità!
Questa è regola valida per tutti: dunque non si accettino sponsorizzazioni elettorali né per Andria né per De Luca, anche perché gli addetti ai lavori meritano rispetto per la scelta che andranno a fare domenica prossima.
La libertà dei lavoratori e dei professionisti della sanità non può essere così volgarmente offesa da “irruzioni” e condizionamenti che certamente (dati i precedenti) avranno un effetto controproducente.

 
 
 
 
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