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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Difendo gli interessi del territorio salernitano: aeroporto e polo agro-alimentare le priorità”
Il Vice-presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania valuta negativamente l’impiego dei fondi europei 2000/2007 e mette in guardia sul Piano 2007/2013
di Walter Brancaccio

Più volte sindaco, assessore provinciale, presidente di provincia. Carattere sanguigno, rapidità d'azione. Ugo Carpinelli è un giffonese DOP, un prodotto politico tipico, a denominazione d'origine protetta del picentino. E’ consigliere regionale di maggioranza, ma ha con la giunta regionale della Campania un rapporto di contestazione permanente, quasi su tutto. E’ certo che non passa mai inosservato. E’ schierato in una difesa ad oltranza, degli interessi generali dell’area salernitana; espressione di questo impegno personale, a 360 gradi,  sono le numerose “vertenze” che ha aperto  sull’uso oculato dei fondi europei, sul completamento dell’aeroporto di Pontecagnano, sul Polo Agroalimentare della Piana del Sele, sulla necessità di realizzare le grandi infrastrutture, condizione  indispensabile  anche per lo sviluppo dell’intero comparto agricolo provinciale.  
Cominciamo da un tema scottante, come i fondi europei previsti per il periodo 2007-2013. Il Piano Strategico Regionale prevede un tetto di 50.000 abitanti per i comuni cui è concesso presentare progetti, per il 40% del totale delle risorse disponibili. In pratica 18 comuni su 522, in gran parte ricadenti nell’area metropolitana di Napoli. Tra i 15 grandi progetti presentati a Bruxelles, soltanto la riqualificazione del fiume Sarno e il polo agroalimentare regionale interessano la provincia di Salerno. C’è un evidente squilibrio nella programmazione complessiva degli investimenti.
Prima di parlare delle prospettive future, vorrei riconfermare il mio giudizio negativo e deludente sull’impiego dei fondi europei previsti nelle annualità 2000/2007. Purtroppo, nel governo della Regione si va ancora avanti senza fare consuntivi, e, quel che è più grave, senza trarre alcuna lezione dagli errori del passato, senza far tesoro invece delle buone performance. Non si è voluto voltare pagina. Così com'è impostato il nuovo Piano penalizza il ruolo delle province, essenziale per il raccordo territoriale e frustate nella loro esigenza ad essere soggetti attivi e partecipi della programmazione; si accantonano i Piccoli Comuni, con la sola eccezione di quei territori a forte identità storica, i siti UNESCO, le Città e i territori IGP. La logica proposta dal Piano è di evitare la frammentazione della spesa e la dispersione delle risorse, ma se tutto poi è deciso da un gruppo ristretto di persone, secondo una vecchia logica, senza un ampia concertazione con il mondo delle autonomie locali, temo che le risorse, ancora una volta, con decisioni centralizzate e non condivise, saranno investite senza importanti e significativi risultati.
In sede di Commissione Consiliare per i fondi europei ha avanzato una serie di osservazioni e proposte per l’utilizzo dei fondi europei. Che esito hanno avuto? 
Tutte le nostre obiezioni, esclusa quell'importante del rafforzamento del ruolo istituzionale delle province, sono state accolte; in particolare è stata recepita l’unanime raccomandazione di completare lo scalo aeroportuale di Pontecagnano.
Appunto l’aeroporto. Lei si è battuto strenuamente in Commissione e in Consiglio per il suo completamento, un‘opera di grande importanza per il turismo, per l’economia e per il settore agroalimentare. A che punto siamo?
Dopo aver sollevato la questione delle risorse pari a circa 45 milioni di euro per completare l’aeroporto, su mia iniziativa e con l’adesione convinta di tutti i colleghi eletti nella circoscrizione di Salerno, ci siamo incontrati con l’assessore regionale ai Trasporti Ennio Cascetta che ha riconosciuto la funzione strategica dello scalo picentino, sbloccando i fondi ad esso destinati. E’ una buona notizia che premia il mio impegno tenace e costante e le attese di un territorio che punta allo sviluppo nel settore agricolo e turistico.
Un bilancio delle attività dell’organismo consiliare di cui è  vice presidente.
Abbiamo varato alcune riforme sostanziali riferite alle attività delle Comunità Montane allo scopo di garantire l’impiego costante dei lavoratori idraulici forestali. Con la soppressione dell’E.R.S.A.C., stiamo provvedendo a dotare la Regione Campania di un nuovo soggetto attuatore che promuova l’agricoltura campana in Italia e nel mondo.
L’Osservatorio nazionale sul nocciolo che sorge nella zona Pip di Giffoni Valle Piana non è ancora operativo  e c’è chi ha detto che si tratta di un “ente inutile” e, per di più, “costoso”, senza contare che il Consiglio regionale si era dichiarato contrario a questa iniziativa. Lei che ne pensa?
Il centro-destra ha criticato la nascita dell’Osservatorio ma ho il fondato sospetto che la contestazione risponda ad interessi particolari e alle logiche lobbistiche dei produttori di nocciole dell’avellinese. Da parte nostra è forse superfluo sottolineare che abbiamo tutte le carte in regola per rivendicare un ruolo regionale nel settore della corilicoltura. Non abbiamo ricevuto per caso il riconoscimento europeo del marchio IGP per la nocciola Tonda di Giffoni costruito in lunghi anni di proficuo ed intenso lavoro. Abbiamo sempre realizzato quanto indicato nei nostri programmi che sono segnati sempre da positivi successi. Sapremo ancora una volta dare una risposta positiva e dimostrare coi fatti l’utilità dell’Osservatorio a servizio esclusivo del mondo della produzione.
Quali sono le prospettive del Polo Agroalimentare Regionale? Sarà realizzato e dove sarà ubicato ?
Si è sprecato troppo tempo in inutili convegni e facili promesse elettoralistiche, oltre che in dispendiosi e discutibili incarichi. Il Polo Agroalimentare è attualmente inserito tra le 15 grandi opere che la Regione ha sottoposto al vaglio di Bruxelles per il finanziamento. Sono impegnato da mesi perchè il Polo sia realizzato nella Piana del Sele e solleciterò l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Cozzolino ad accelerare le procedure di attuazione. Certo è un colpo di scena che non può non stupire il fatto che allorquando si tratta di indicare l’ubicazione territoriale  del Polo agroalimentare, si resta nel vago, lasciando spazio a qualche dubbio circa la reale destinazione territoriale di una così importante infrastruttura. Il Presidente Bassolino ha sempre affermato pubblicamente che il Polo agroalimentare doveva essere ubicato nella Piana del Sele tra Battipaglia ed Eboli a servizio di una delle economie agricole più competitive ed innovative del Mezzogiorno. Rinnovo l’appello a Bassolino a mantenere l’impegno assunto nei confronti delle popolazioni salernitane.

Ugo Carpinelli: il profilo.
Ugo Carpinelli, cinquantaquattro anni, è nato e vive a Giffoni Valle Piana (Sa). E’ sposato con Mariarosaria Rega, biologa, ed ha tre figli: Enrica, Angelo, Alfredo. Laureato in Pedagogia all’Università di Salerno con una tesi su Antonio Gramsci, milita nel Pci dal 1967. Nel 1975 viene eletto consigliere comunale di Giffoni Valle Piana. Nel 1978 è eletto sindaco a soli venticinque anni. Consigliere provinciale dei Picentini dal 1980 al 1985, è assessore all’Istruzione e alla Cultura nel 1988. Tra il 1993 ed il 1994 è Presidente della Provincia di Salerno. Nel 1995 è il primo Sindaco di Giffoni Valle Piana eletto direttamente dal popolo, riconfermato per la terza volta nel 2002. E’ componente della Lega delle Autonomie Locali. Ha fondato l’associazione “Il Riformista” di cui è presidente onorario. E’ Consigliere regionale della Campania e Vice Presidente dell’ottava Commissione permanente (Agricoltura, Caccia, Pesca, Risorse comunitarie).

 
 
 
 
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