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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Mucciolo: “Subito la scelta di trasformazione del porto in turistico: basta con la politica condizionata dagli interessi di qualche grande imprenditore di containers”. 

Il convegno organizzato dal Comune sul tema “Prossima destinazione turistica: Centro storico di Salerno – Prospettive e progetti per lo sviluppo di un nuovo prodotto turistico” ha proposto, nell’ambito della giornata conclusiva della BMTA, le linee strategiche su cui muoverà l’azione amministrativa per il definitivo rilancio della parte antica della città. Ai lavori hanno preso parte l’assessore comunale al Turismo, ai Beni culturali ed alla Portualità turistica Vincenzo Maraio, il presidente della Commissione turismo della Provincia Luigi Giordano, l’amministratore dell’E.P.T. Gennaro Avella, il vice presidente del Consiglio Regionale della Campania Gennaro Mucciolo, l’archeologa Barbara Visentin (associazione Archemperto) ed il conservatore dell’orto botanico “Giardino della Minerva” Luciano Mauro.     
“Nell’ambito delle linee generali del P.U.C. – ha detto l’assessore Maraio – lo sviluppo turistico del centro storico diventa obiettivo primario ancorché di completamento alla strategia di creazione di nuovi alberghi. Il progetto è articolato: in previsione vi è lo spostamento del fenomeno della movida sul litorale orientale cittadino ed la riqualificazione di spazi e contenitori del centro storico a fini più propriamente culturali e ricettivi per offrire gli indispensabili servizi ai futuri fruitori. Di base dovrà esserci una capillare e precisa offerta dei piccoli e grandi tesori d’arte, artistici ed architettonici la cui puntuale valorizzazione farà del centro storico il primo attrattore turistico della città. Le intenzioni dell’Amministrazione comunale stanno trovando concretizzazione in alcuni progetti di valorizzazione dei beni culturali già in fase avanzata di realizzazione”. Luciano Mauro ha quindi illustrato il progetto di recupero della millenaria tradizione botanica dei Giardini della Minerva auspicando che “al pari del giardino botanico di Padova anche il nostro, più antico di ben 300 anni e primo in Europa per la coltivazione, la catalogazione e la conservazione delle piante officinali (utilizzate dall’antica Scuola Medica Salernitana), possa essere inserito nel patrimonio mondiale dell’Umanità e tutelato dall’Unesco”. Per il momento il Giardino che fu di Matteo Selvatico (visitato da 15 mila turisti l’anno, il 50% di provenienza straniera) è stato elevato al rango di ‘Museo di Interesse Regionale’.
L’archeologa Barbara Visentin ha descritto i due progetti di valorizzazione dei beni culturali: entrambi a fini divulgativi, uno si struttura nell’allestimento di pannelli nei siti prescelti attraverso i cui fumetti i bambini possono imparare, giocando, la storia di ogni luogo del centro storico; l’altro nella messa in rete di ogni sito e nella possibilità di ricevere tutte le informazioni tramite guide audio video ed il semplice supporto di un palmare.
Il Presidente Luigi Giordano elencando i contributi garantiti dalla Provincia per l’affermazione turistica (il riferimento è alla Fiera del Crocefisso) di un centro storico “esempio come pochi in Italia di vivibilità ed integrazione, cuore pulsante dell’intera città”, ha auspicato nella strategia complessiva di rilancio della parte antica un coinvolgimento costruttivo “di tutte le componenti sociali, anche dei commercianti che non sempre hanno remato in passato per l’affermazione degli interessi collettivi preferendo difendere quelli corporativi”.      
L’amministratore dell’E.P.T. Gennaro Avella, confermando l’impegno dell’Ente a fare del centro storico la location dell’Evento In ‘Etnofestival Lusitania’ (settembre/ottobre 2007) con l’acquisizone alla causa del Complesso di Sabnta Sofia e dei teatri Verdi ed Augusteo, ha auspicato “la realizzazione della svolta turistica pianificata dall’Amministrazione attraverso la diffusione del modello  di ospitalità diffusa, il radicamento della cultura dell’accoglienza ed il recupero della parte alta del centro storico: tutti elementi necessari alla creazione di adeguati pacchetti turistici innanzitutto cittadini anche se estendibili alla provincia”. In conclusione di intervento ha lanciato un assit a Gennaro Mucciolo: “La città – ha detto – non può più essere mortificata nelle sue legittime aspirazioni: urge la trasformazione in turistico dell’attuale porto commerciale”. Mucciolo ha raccolto: “Il centro storico – ha detto – va trasformato in grande contenitore turistico-culturale oltre che residenziale. Il progetto Urban trovò il suo limite nella forzatura finalizzata a far nascere in quella recuperata e ristrutturata zona della città il fenomeno della movida. Ma quella scelta non scaturì dal necessario dibattito, allora assolutamente mancante. Ora invece, a conclusione di quella fase, esiste molta vivacità sull’argomento che lega il destino del centro storico a quello del porto, la cui attuale funzione commerciale soccomberà: ancora una volta non ad una volontà politica di riappropriazione del futuro della città e quindi di riconversione dello scalo ma alle semplici logiche del mercato. Finora la città ha assistito alla tutela degli interessi di qualche grande imprenditore in grado di condizionare anche le scelte politiche locali. Ma si tratta dello stesso imprenditore che già ora sta indirizzando le proprie gru per containers verso Gioia Tauro. Salerno allora  non abbia paura: un solo albergo costruito a ridosso di quello che auspico diventi il più grande porto turistico del Mediterraneo sarebbe in grado di dare lavoro allo stesso numero di occupati attuali nel settore commerciale. Chiedo allora uno sforzo ai vertici istituzionali salernitani perché si costruisca una forte volontà politica tesa alla riconversione. La città aspetta risposte convinte e decise ed assunzioni di responsabilità perché, dico a Villani, è finita l’epoca dei rinvii”. Sul porto isola di Eboli: “Noi socialisti siamo contrari perché la sua costruzione minerebbe la vocazione turistica della litoranea e dell’intera provincia. Se, però, nelle more del dibattito sulla trasformazione dell’attuale porto la mediazione dovesse portare a questo tipo di soluzione alternativa, noi socialisti saremmo disposti ad affrontare costruttivamente il problema”. Sul Puc: “Noi socialisti abbiamo indotto De Luca a rinviare ogni decisione sul futuro del porto strappandogli l’impegno a non potenziare l’attuale vocazione commerciale; non abbiamo consentito il raddoppio del viadotto Gatto e saremo pronti a metterci dinnanzi alle ruspe se si dovesse optare per il traforo ferroviario tra porto e linea ferrata: è solo un grande business avanzato sull’onta della commozione collettiva all’indomani del tragico investimento ferroviario sul lungomare. Abbiamo detto sì alla costruzione dei porti turistici per fini diportistici ma ci siamo opposti al raddoppio del ‘Masuccio’ perché la Salerno turistica che noi socialisti immaginiamo non potrà inficiare con altro cemento la cartolina più bella del Mezzogiorno: il lungomare”. Un’ultima battuta sul centro storico (“trasformato in turistico il porto, il centro storico dovrà fungere da grande contenitore alberghiero e ricettivo per le migliaia di nuovi ospiti”) prima di accennare alla Regione: “Gli Eventi In appena approvati garantiscono per la prima volta, un così cospicuo riversamento di risorse a fini turistici sulla città di Salerno. Attraverso lo strumento assicurato dalla Legge 24 noi socialisti abbiamo già prenotato per gli Eventi 2008 un ancor più ricco cartellone di iniziative al fine di consolidare il capoluogo, l’intera provincia e l’area strategica del Cilento nel ruolo di attrattori turistici per l’intera Campania”. Mucciolo conclude con una polemica: “L’investimento di risorse pubbliche deve produrre risultati per il territorio: 270 miliardi (di lire, ndr) elargiti a favore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano non hanno prodotto risultati a causa della mancanza di giusta mentalità: è l’esempio di come si spende male sul territorio”.

 
 
 
 
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