Luigi Sica contesta la scelta di trasferire il centro servizi di assistenza a Filetta.
Il 10 marzo del 2011 con la delibera numero 6, il consiglio comunale di San Cipriano Picentino ha votato la delocalizzazione del centro servizi assistenziali dei picentini. «Ancora una volta - sottolinea il consigliere di opposizione Luigi Sica - l’amministrazione Aievoli risulta essere ambigua sulle proprie scelte, pensando in maniera non chiara e priva di ogni logica e nella delibera numero 6 votata da questa maggioranza, il polo assistenziale è stato spostato dal centro di San Cipriano a Filetta, non capendo il perché». Il centro assistenziale è un progetto che è stato avviato a partire dal 2009, da un’idea che apparteneva alla vecchia amministrazione, come spiega Luigi Sica. «La passata amministrazione, aveva individuato alle spalle della scuola materna statale di San Cipriano Picentino, lo spazio necessario ad ubicare sia la Croce Rossa che la guardia medica, che attualmente si trovano in locali a dir poco fatiscenti mentre Aievoli ha pensato bene – continua Sica – di delocalizzare e realizzare questo centro nella frazione Filetta di fronte all’attuale poliambulatorio. Una scelta discutibile, avallata dall’aver dimenticato di spiegare al consiglio comunale e ai cittadini i motivi di tale trasferimento». Secondo il presidente di Futuro Democratico il maggiore stupore nasce proprio dall’atteggiamento avuto in consiglio, da parte degli eletti di San Cipriano Picentino che «non hanno aperto bocca, anzi hanno obbedito in maniera supina al volere del sindaco che nella propria relazione ha comunicato che sempre nei locali a Filetta, verrà ospitato anche il medico Saut, pertanto in quel luogo dovranno essere spostate anche le ambulanze. A questo punto il sindaco dichiari che secondo lui, Filetta è un punto strategico e ne spieghi anche le motivazioni». L’allarme lanciato da Luigi Sica però parte proprio dal termine di scadenza del P.SR,. misura 3.21, sul finanziamento della struttura da realizzare e sulle incertezze dell’attuale maggioranza nello scegliere il da farsi, ricordando che «il termine della misura 3.21 sta per scadere e questo significherà solo una cosa ovvero un danno ingente alla comunità mentre a San Cipriano, la struttura da realizzare, era altresì cantierabile da subito con la certezza di avere finalmente il centro medico. Onestamente – conclude Luigi Sica – queste decisioni non meritano nemmeno di essere commentate, ma che fanno comprendere a tutti il livello amministrativo che governa il nostro paese».
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