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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tre giorni di festa per l’Uva Sanginella a San Mango Piemonte.

E’ festa anche per l’uva Sanginella. Da venerdì 22 al 24 settembre si terrà a Sordina di San Mango Piemonte la manifestazione, “Festa della Sanginella”, ennesimo capitolo di “Ebbri di Briganti”, organizzata dall’associazione Gilcass,  insieme con i comuni di San Mango Piemonte e di Salerno e con il patrocinio della Provincia di Salerno e della Camera di Commercio. La festa celebra il recupero dell’antico vitigno tipico delle colline di Salerno e delle zone vitivinicole dei Picentini. Sì proprio quell’uva bianca, dal sapore particolare, che ormai soltanto i nostri vecchi e gli adulti conoscono. Visto che oggi la produzione è andata via via scemando. Festa popolare quella dell’uva Sanginella, che oltre a mettere in risalto il frutto trova il modo di riunire gioiosamente la popolazione in un clima di famiglia, nel corso della quale si sviluppano numerose iniziative. Tra queste una tavola rotonda prevista per venerdì 22 settembre, alle ore 18.00, nel Palazzetto dello Sport di Sordina dove si discuterà di come recuperare una tradizione antica e l’antico vitigno, parte della memoria storica della cultura contadina dei luoghi. Parteciperanno l’On.Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno, l’Assessore provinciale all’Agricoltura Corrado Martinangelo , il Sindaco di San Mango Piemonte Gaetano Napoletano ,Enzo Galdi della Coldiretti, Michele Manzo della Regione Campania e il geologo Carmine Vitale. Per tre giorni sarà possibile degustare le pietanze e i migliori prodotti tipici del picentino e con l’itinerario gastronomico saranno distribuiti dei grappoli di Sanginella, merce rara che non si trova quasi più nel soggiorno di casa. L’Uva Sanginella è, infatti, diventata una specie di Araba Fenice, c’è ma non si trova. E’ una specie d’uva in via d’estinzione come il Panda. Va tutelata e protetta e soprattutto rilanciata la produzione con il lavoro, la ricerca e l’impegno imprenditoriale. E’ quello che si propongono gli enti locali territoriali interessati al recupero dell’antico vitigno salernitano che abbondava fino agli anni ‘ 70 sulle colline di Giovi, Ogliara, Matierno  e San Mango e in altre zone del picentino. Difficile da coltivare, l’uva Sanginella non assicurava guadagni congrui ai nostri contadini e fu soppiantata da altri vitigni che richiedevano meno fatica e assicuravano più immediati vantaggi economici.     
La Sanginella deve la propria fama oltre che alla qualità del vitigno, negli anni ‘50 grazie alla passione imprenditoriale del cavalier Conforti che ne ricavava un vino da dessert che non aveva nulla da invidiare ai rinomati Porto e Madero, anche alla tradizionale  festa dell’Uva che si svolgeva nella Villa Comunale di Salerno nel secondo dopoguerra dove la Sanginella era l’indiscussa protagonista. Una curiosità: è stato accertato in base all’analisi del Dna effettuata alla Facoltà di Agraria di Portici, che anche la vite dei Giardini della Minerva a Salerno, non è altro che Sanginella. Proprio il Comune di Salerno negli anni scorsi ha scommesso sul rilancio di questo vino locale in declino sottoscrivendo un protocollo d’intesa con la Coldiretti  per un monitoraggio sul territorio dei vitigni di Sanginella ancora esistenti a Salerno e zone limitrofe. L’obiettivo è di arrivare alla vinificazione e imbottigliamento in via sperimentale e promozionale di un centinaio di bottiglie targate Sanginella di Salerno. Coinvolti nel progetto di recupero della Sanginella il Comune di Salerno, la Regione Campania con i fondi previsti dal Por per l’agricoltura, l’Assessorato all’agricoltura della Provincia di Salerno, il Comune di San Mango Piemonte e le associazioni agricole. Per rinverdire gli antichi fasti.

 
 
 
 
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