Agricoltura e turismo: 7milioni d’euro per un connubio d’eccellenza
E alla Regione si chiedono riapertura dei bandi e iter più snelli per i fondi
Il 2006 si è chiuso con ben 89 progetti approvati e finanziati, per un investimento complessivo di oltre 7milioni di euro, di cui più di 3milioni di contributo pubblico. Ma Gaetano Napoletano pensa già alle priorità del prossimo futuro e lancia un appello all’Assessorato Regionale all’Agricoltura e alle Attività produttive: “Auspichiamo una riapertura dei bandi, dal momento che ci sono ancora fondi disponibili e un giusto snellimento delle procedure, per la loro erogazione a favore di pubblici e privati”. Il sindaco di San Mango Piemonte, soggetto capofila del Progetto Integrato Rurale Ambito 2 “Irno-Picentini”, sottolinea infatti gli ottimi risultati raggiunti dai PIR salernitani: “Lo stesso Assessore Cozzolino ha riconosciuto che la Provincia di Salerno si è distinta nel campo della programmazione integrata – spiega – In virtù di questo e della positiva esperienza dei PIR, mi domando se la nostra provincia non possa costituire un’esperienza pilota rispetto al comparto agricolo ed agroalimentare”.
Napoletano plaude all’impegno sinergico, messo in campo dall’Assessorato provinciale retto da Corrado Martinangelo e dagli ampi partenariati locali: “Siamo riusciti a cantierizzare importanti progetti, che ci consentiranno di dare un segnale concreto alle esigenze del mondo agricolo e di porre in essere la strategia di valorizzazione commerciale delle produzioni di qualità, che è il tema strategico del nostro PIR”.
Una scelta dettata dalla particolare concentrazione di prodotti di eccellenza, che caratterizza il sistema socioeconomico dell’ambito 2 ed ha le sue punte di diamante nella nocciola “tonda” di Giffoni, da tempo riconosciuta con il marchio IGP; nell’olio DOP delle Colline Salernitane; nella castagna di Acerno, per la quale è stata presentata la richiesta di registrazione del marchio DOP; nella squisita mela annurca IGP; nella “ciliegia della Valle dell’Irno”, per cui è stata inoltrata la richiesta alla Comunità Europea per il riconoscimento dell’IGP e nei prelibati prodotti del sottobosco.
Ecco perché, in questo comprensorio, la crescita del settore primario e di quello turistico è avvenuta in modo armonico, dal momento che la ricettività turistico-rurale è divenuta la prima fruitrice dei prodotti della terra: “La nostra mission è favorire l’affermarsi di una cultura sistemica, pronta a rivolgersi ad un mercato più ampio e più qualificato – spiega Napoletano - ma anche ad essere essa stessa il primo bacino di impiego delle produzioni locali, arricchendo l’integrazione verticale del processo produttivo agroalimentare, a monte e a valle”.
Un obiettivo alla portata del Progetto Integrato Rurale 2, che può far leva non solo sulla spiccata vocazione di questi territori ma anche sulla consolidata prassi partenariale, già sviluppata dalle proficue esperienze di Progetti Integrati Territoriali e di strumenti della programmazione negoziata quali Patti Territoriali, Programmi Leader e Leader Plus, Programmi Integrati di Filiera.
“I principali fattori di successo dei nostri prodotti sono riconducibili alla tradizionalità dei processi produttivi, alla tipicità dei caratteri organolettici ed alla visibilità dell’origine – spiega il capofila del PIR 2 – Tant’è che il tema strategico scelto da tutto il nostro partenariato ha trovato forte conferma nelle indicazioni fornite direttamente dal territorio, attraverso le 865 manifestazioni di interesse pervenuteci”.
Il “territorio” ha dunque mostrato di raccordarsi con gli orientamenti strategici del Progetto Integrato Rurale “Irno – Picentini”, che rispondono a due importanti finalità: da un lato, migliorare la qualità delle produzioni, aumentare i livelli occupazionali, abbattere i costi di produzione, diversificare l’offerta produttiva e, dall’altro, valorizzare gli aspetti ecosostenibili e di tutela del territorio, riducendo lo spopolamento delle aree marginali, con l’adozione di forme integrative al reddito ordinario, legate al turismo rurale.
“Tutte queste scelte strategiche consentono anche di ottenere risultati significativi in tema di presidio del territorio e tutela del nostro straordinario patrimonio ambientale – conclude Napoletano– e soprattutto ci permettono di dare un’occasione concreta di rivitalizzazione ai nostri comuni di minori dimensioni”.
Nel bilancio al 2006, il finanziamento di 89 progetti ed iniziative di marketing territoriale
Nell’immediato futuro del Progetto Integrato Rurale 2 “Irno – Picentini” c’è l’espletamento della gara per l’affidamento del servizio di assistenza tecnica alle attività di gestione, monitoraggio e rendicontazione degli interventi pubblici e privati, attuati nell’ambito del PIR 2. Un servizio fondamentale, che accompagnerà l’iter degli 89 progetti finanziati finora: “Si tratta di 87 iniziative private, a valere su 5 diverse misure del POR Campania – spiega Angela Di Pietro, Responsabile Unico del Procedimento del PIR 2 - e di due opere pubbliche, entrambe presentate dalla Comunità montana “Zona dei Monti Picentini”, rispettivamente per il risanamento idrogeologico nei Comuni di Giffoni Valle Piana e San Cipriano Picentino, a valere sulla misura 1.3 e per la valorizzazione di itinerari turistici, per la misura 4.14”.
Nel dettaglio, se un solo progetto è stato presentato a valere sulla misura 1.3 - appunto dalla Comunità Montana, per un importo complessivo di 800mila euro - ben 76 sono stati i progetti finanziati per la misura 4.8 “Ammodernamento strutturale delle aziende agricole”.
“Di gran lunga la misura più importante per un ambito come il nostro, a valenza agricola spiccata e di particolare qualità – commenta Di Pietro – A fare la parte del leone Giffoni Sei Casali con 15 progetti approvati, Giffoni Valle Piana con 14, Castiglione del Genovesi con 10 e Acerno con 9, ma i fondi sono stati erogati ad iniziative di tutti e dieci i comuni”.
Due invece i progetti presentati in linea con la misura 4.13 “Interventi per favorire la diversificazione delle attività agricole e lo sviluppo di quelle affini, allo scopo di implementare fonti alternative di reddito” ed altrettanti in base alla 4.14 “Incentivazione di attività turistiche ed artigianali”. “Un dato interessante è il finanziamento di 8 progetti a valere sulla misura 4.15 “Primo insediamento dei giovani agricoltori”, a testimonianza di uno sbocco possibile per le giovani generazioni – commenta il RUP – Quattro progetti sono localizzati a Giffoni Sei Casali ed uno rispettivamente a Giffoni Valle Piana, San Cipriano Picentino e Castiglione del Genovesi”.
Ma molte altre sono state le attività, poste in essere finora dal Progetto Integrato Rurale “Irno-Picentini”, a cominciare dalla partecipazione ad eventi e dal sostegno a manifestazioni di marketing territoriale. “Il PIR ha inteso attuare azioni promozionali di ampio respiro, sia nel corso di kermesse locali come “Ebri di Briganti” e “Giffoni Teatro” e come gli eventi degustativi e convegnistici curati dalle Città della Nocciola, della Mela Annurca, del Castagno e del Ciliegio – conclude Angela Di Pietro - sia nell’ambito di manifestazioni di respiro internazionale come la “Borsa Verde dei Territori rurali europei” ed il “Salone del Gusto” di Torino”.
L’economia del PIR 2 in cifre
Il settore agricolo riveste un’importanza molto rilevante per l’intero territorio del PIR 2, caratterizzato da una presenza molto significativa di produzioni di eccellenza. Le imprese complessivamente presenti nell’area sono 4.815 (pari al 5,8% del totale provinciale). La maggior parte delle imprese si concentra a Montecorvino Rovella (1.207), seguito da Giffoni Valle Piana (703), Fisciano (578) e Olevano sul Tusciano (534).
Il comune con la maggiore superficie coltivata è Acerno, con oltre 6.000 ettari di superficie totale. La superficie agricola utilizzata (SAU) ammonta, per l’intero Ambito PIR 2, ad oltre 10 mila ettari, pari al 5,5% del totale provinciale.
Le principali utilizzazioni della superficie sono i boschi, che rappresentano, con oltre 11 mila ettari, il 10,3% del totale provinciale; la quota maggiore di boschi è presente ad Acerno, con quasi il 40% dell’area. Seguono le coltivazioni legnose agrarie (oltre 7.300 ettari, pari al 10,8% del totale provinciale), molto diffuse a Montecorvino Rovella, Giffoni Valle Piana e Giffoni Sei Casali. Anche la quota di prati permanenti e pascoli è abbastanza significativa, mentre le coltivazioni fruttifere sono ben il 30,8% del totale provinciale, con 4.858 ettari coltivati in 3.191 imprese. La superficie maggiore viene coltivata a Giffoni Valle Piana (815 ha), Acerno (751 ha), Giffoni Sei Casali (688 ha) e San Cipriano Picentino (627 ha). Le superfici ad olivo sono oltre 2.100 ettari in 2.485 imprese, con una quota sul totale provinciale pari al 4,9%; una quota decisamente minore è rappresentata dagli agrumeti, con 31 ettari, mentre le superfici vitate rappresentano il 4,3% del totale provinciale e si collocano a Montecorvino Rovella, San Cipriano Picentino (entrambi con circa 60 ha) e Giffoni Sei Casali (53 ha).
La quota degli allevamenti è ridotta rispetto alla provincia (2,3%), anche se si registra una buona presenza degli allevamenti bovini e soprattutto degli avicoli, che sono il 22,2% del totale dei capi dell’intera provincia, concentrati per il 96% negli allevamenti presenti a Olevano sul Tusciano.
Ma anche il settore industriale registra una presenza abbastanza interessante nell’Ambito 2, visto che vi sono il 5,74% delle imprese industriali ed il 6,69% degli addetti della provincia ed il commercio registra il 4,36% delle imprese ed il 3,94% degli addetti. A livello di singoli comuni, il settore industriale è particolarmente presente a Fisciano (265 imprese per ben 1.802 addetti) ed a Giffoni Valle Piana (148 imprese e 518 addetti). Il settore commerciale vede ancora la prevalenza di Fisciano (258 imprese e 543 addetti), seguito da Montecorvino Rovella (233 imprese e 335 addetti) e da Giffoni Valle Piana (226 imprese e 343 addetti).
Settori di interesse sono la fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, che a Fisciano vanta ben 260 addetti; l’industria dell’abbigliamento che a Montecorvino Rovella ne ha 160 e, sempre a Fisciano, l’industria alimentare che conta 130 addetti. Infine a San Mango Piemonte si registra un dato interessante per quanto riguarda l’occupazione negli alberghi e ristoranti, settore che è piuttosto ben rappresentato nell’intero territorio dell’Ambito 2.
Vera Arabino |