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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ANCE, FILLEA CGIL, FILCA CISL E FENEAL UIL CHIEDONO AL PREFETTO LO STATO DI CRISI PER IL SETTORE DELL’EDILIZIA

Questa mattina il presidente dell’ANCE Salerno, Antonio Lombardi, il segretario regionale della Feneal Uil Luigi Ciancio, il segretario provinciale della Filca Cisl Ferdinando De Blasio e il segretario della Fillea Cgil Luigi Adinolfi hanno sottoscritto un documento-appello trasmesso a S.E. il Prefetto di Salerno Gerarda Maria Pantalone per invocare la proclamazione dello stato di crisi del comparto delle costruzioni ed attivare conseguentemente una apposita Commissione prefettizia (aperta alle organizzazioni datoriali e sindacali del settore) che individui sollecitamente proposte e soluzioni concrete per la ripresa al fine di evitare ulteriori fallimenti e licenziamenti. «La situazione – ha commentato a margine della firma il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi – è ormai drammatica: a fronte di una realtà settoriale ormai prossima al tracollo, assistiamo ad un impegno da parte dello Stato e delle pubbliche amministrazioni assolutamente insufficiente e inadeguato. Il dramma di artigiani e imprenditori che si tolgono la vita, dei quali purtroppo non a caso molti operanti nel settore edile o nell’indotto, non è che la riprova di un disagio estremo, con sacrifici immani non corrisposti da adeguate garanzie sul piano dei diritti e delle prospettive di crescita».La lettera a S.E. il Prefetto elenca le principali problematiche del comparto: dai ritardati (o addirittura mancati) pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni al dilagare del lavoro nero; dai ribassi sempre più esagerati e fuori controllo al fenomeno delle finte partite iva fino alle società miste che non applicano i contratti di lavoro. «Ammontano a circa 120 milioni di euro i crediti vantati dalle imprese salernitane nei confronti degli enti pubblici della sola provincia di Salerno e della Regione Campania – scrivono al Prefetto ANCE Salerno e i tre sindacati di categoria – Da almeno cinque anni riscontriamo un calo costante di bandi di gare pubbliche» e nei primi cinque mesi del 2012 vi è stata una ulteriore flessione del 40% «nonostante siano stati censiti 270 progetti di opere immediatamente cantierabili, finanziabili con fondi FESR 2007-2013».Gli effetti prodotti da questo stato di cose sul comparto sono devastanti: «le imprese iscritte in Cassa Edile sono diminuite del 32% e negli ultimi 18 mesi si è verificata una perdita di oltre 6.000 posti di lavoro, oltre 8.000 in quattro anni, senza contare quelli persi nell’indotto».«Non possiamo più restare inerti di fronte alla condotta inaccettabile dello Stato e di questo governo in particolare che da una parte pretende grandi sacrifici e dall’altra non è disposto ad onorare i propri impegni – denunciano ancora ANCE, Cgil, Cisl e Uil di categoria – Non possiamo tollerare di vedere chiudere le nostre imprese una ad una e i nostri operai e impiegati restare senza lavoro, con scarsi ammortizzatori sociali, mettendo così fortemente a rischio la coesione sociale del Paese. Non possiamo più attendere oltre: la misura è colma e le risposte servono ora e non domani».ANCE, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil chiedono quindi al prefetto «di proclamare lo stato di Crisi del settore delle costruzioni in provincia di Salerno istituendo una apposita commissione in Prefettura che, insieme alle organizzazioni rappresentative di settore, individui con la massima celerità proposte e soluzioni concrete per la ripresa del settore. «Il tavolo anticrisi – commenta infine il presidente Lombardi - potrebbe partire proprio dall’esame delle opere ferme più significative per il territorio come quelle legate ai trasporti su gomma e su ferro, per poi approfondire le tematiche legate all’utilizzo delle risorse, pure esistenti, ad oggi non spese».«Siamo sicuri e fiduciosi nel lavoro che la Prefettura sta già svolgendo – commentano all’unisono i segretari di Fillea, Filca e Feneal – sul fronte della sicurezza e delle infiltrazioni malavitose nei cantieri. Ora urgono azioni per rilanciare il settore, perché se riparte l’edilizia riparte l’economia. E la ripresa non può che poggiare su efficienza, trasparenza e corretto utilizzo delle risorse pubbliche».

 
 
 
 
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