Servizi sociali campani, settemila operatori in protesta a Napoli
Parte da Baronissi, Comune capofila del Piano di Zona S2, la marcia degli operatori sociali delle province campane verso Napoli. Da 10 mesi senza stipendio e con l’azzeramento delle risorse da parte del Governo Monti, stamane oltre 300 rappresentanti dei diversi ambiti territoriali della regione hanno costituito gli Stati Generali del Welfare campano che coinvolgono 52 Piani di Zona, 7mila operatori e circa 800mila cittadini destinatari dei servizi. Servizi destinati ad essere cancellati entro dicembre in mancanza di una nuova quadratura dei conti da parte del Governo e della Regione Campania. «Stiamo organizzando una marcia su Napoli per la prossima settimana “ spiega Cristina Nicoletti, referente degli Stati Generali del Welfare“. “La situazione ormai è diventata insostenibile perché nessuno paga ed i servizi sociali non possono essere garantiti ai cittadini. La Regione aveva istituito una sovrattassa sul bollo auto per recuperare i fondi necessari a sostenere le politiche sociali “ prosegue “ ma, ed è notizia di qualche giorno fa, questo tesoretto è sparito dal Bilancio regionale provocando la decisa reazione anche dell’assessore Ermanno Rossi, che ha minacciato di dare le dimissioni se non fosse stato ripristinato lo stanziamento. L’assessore è sempre stato un interlocutore leale e concreto e, in questa protesta, noi siamo al suo fianco. Stiamo lavorando da 10 mesi senza percepire lo stipendio, ma ora la situazione non è più governabile».Al fianco dei dirigenti e degli operatori è sceso in campo anche il sindaco di Baronissi Giovanni Moscatiello: «Il mio è un appello al presidente Stefano Caldoro ed al ministro Elsa Fornero affinchè si trovi una sintesi fra le parti e che la si raggiunga presto “ ribadisce “ non si possono cancellare con un colpo di mano i fondi per il Sociale nel nome della spending review perchè molto presto lo scenario che troveremo dinanzi sarà apocalittico». E ancora: «Centinaia di bambini vittime di maltrattamenti e violenze tra le mura di casa affidati dal tribunale agli istituti specializzati torneranno nelle rispettive famiglie perchè non avremo più soldi per mantenerli; migliaia di anziani resteranno soli perchè non ci sarà più un euro da destinare alla loro assistenza e stesso destino toccherà a tante giovani madri ed a tutti coloro che hanno bisogno d’aiuto». |