LE 5 ROSE DI JENNIFER: DE ROSA CHIUDE IL CARTELLONE DE IL GIOCO SERIO DEL TEATRO
Cala il sipario su “Il gioco serio del Teatro”, la rassegna di teatro – danza ideata e diretta da Antonello De Rosa: è stato proprio il regista salernitano a porre il sigillo, all’interno della Chiesa dell’Addolorata con il Teatro delle Botteghelle per “le 5 rose di Jennifer” di Annibale Ruccello. Accanto a lui, sul palco: Francesca Pica e Tonia Filomena. Sulla scena compare Jennifer, ombra leggera e incerta sulla linea sottile che divide il femminile dal maschile, continuamente alla ricerca di sé stessa e della propria natura di uomo, come della sua verità di donna. Lentamente prendono corpo le sue ossessioni, macerate in lunghe solitarie notti, nel chiuso di una in attesa di telefonate desiderate e mai ricevute. Jennifer vive tra il sogno e la realtà sospesa al tenue filo della speranza di poter vivere una passione, aggrappata all’illusione di avere qualcuno che la ami per quella che è, ne’ uomo ne’ donna veramente ma uomo e donna contemporaneamente. La scena all’improvviso si riempie di voci e Jennifer risponde, parla, ride e insulta: si agita sempre oscillante tra il riso e il pianto, tra il comico e il tragico. Voci che arrivano dal mondo al di fuori di lei, che da sempre la esclude perchè diversa, o ancor più semplicemente voci che salgono dal fondo più intimo del suo cuore, come piccola illusione per sentirsi un po’ meno sola. A un tratto prende vita sulla scena l’altro personaggio, Anna: anche lei vittima della solitudine che non lascia scampo, in attesa di telefonate che non arrivano mai e di uomini sempre troppo lontani. Anna e Jennifer, ognuna nel cerchio della sua solitudine, poi improvvisamente strette insieme nella morsa dell’angoscia e poi di nuovo e ancora Jennifer, faccia a faccia con le sue paure, con la sua fragilità di donna senza essere donna, e infine ancora e sempre Jennifer da sola. Tutto si scaglia su una scena nelle sue linee molto essenziale ma, contemporaneamente, tesa ad evidenziare e sottolineare l’indole ossessiva della protagonista.
|