Con il maestro Moni Ovadia prosegue la V stagione
Appuntamento domani sera Giovedì 24 gennaio alla truffaut con “Senza confini - Ebrei e zingari”
Un immaginario fantastico e pieno di ironia in cui tracce poetiche, storielle e barzellette della tradizione ebraica, s’intrecciano con la bella musica che “attraversa” le genti e le culture dall’Europa all’Est. Questo il fil rouge che contraddistingue il prossimo appuntamento della V Stagione di Prosa, l’evento ideato e promosso dall’Associazione Giffoni Teatro. Domani sera, giovedì 24 gennaio (alle 21) la Sala Truffaut della Cittadella del Cinema ospiterà Moni Ovadia con “Senza confini - Ebrei e zingari”, l'ultima, originale opera teatrale scritta dal Maestro e da lui interpretata insieme alla sua Stage Orchestra. Attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante, Ovadia è considerato uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura ed artisti della scena italiana. Ispirato dalla cultura yiddish, ha dato vita ad un teatro musicale unico nel suo genere in cui, quasi sempre, emergono le sue grandi doti da oratore. La data prescelta non è casuale, ma s’inserisce nella settimana che commemora il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale che culminerà con le celebrazioni del 27 gennaio.
LO SPETTACOLO In scena un’opera originale, fatta di grande emozioni e di memoria in cui la poesia presente nella storia dei due popoli si unisce alle sonorità, i ritmi incalzanti e le melodie vivaci della musica zingara e klezmer. Uno spettacolo che è insieme divertimento e riflessione. Tra canti, musiche e storie Rom, sinti ed ebraiche, il recital vuole essere un contributo alla battaglia contro ogni razzismo, mirando a scardinare, con parole e musica, conformismi, meschine ragionevolezze e convenienze, nonché a proclamare la non negoziabilità della libertà e della dignità di ogni singolo essere umano e di ogni gente. Se gli ebrei nel corso del tempo hanno ottenuto un proprio riconoscimento, una nazione e hanno gridato al mondo il calvario subito durante il nazifascismo, il popolo degli «uomini», ovvero i rom e i sinti, è ancora vittima dell’ emarginazione. “Senza confini - Ebrei e zingari” è, nelle parole dell’autore, “un piccolo ma appassionato contributo alla battaglia contro ogni razzismo”.
Obbiettivo è raccontare la storia di due popoli fratelli, quello ebraico e quello zingaro, che a lungo hanno marciato fianco a fianco nella sorte, accomunati dall’essere avvertiti come “altro” dalla comunità occidentale e insieme dall’essere costretti al nomadismo come risposta di dignità e di indipendenza alle persecuzioni nei loro confronti. Eppure ebrei, rom e sinti hanno saputo essere in tutto e per tutto popoli; per tradizioni, cultura, spiritualità, sentimento, anche se popoli senza burocrazia, senza esercito, senza retorica patriottarda, senza terra, senza confini. Due stirpi fratelli affiancati in una storia spesso tragica ma le cui strade si sono divise dopo le persecuzioni naziste. Gli ebrei hanno cambiato la loro storia, hanno conquistato una terra, hanno avuto pieno riconoscimento della loro condizione di perseguitati e un immenso edificio di testimonianza costruito sulla Shoà. Il popolo rom invece continua a subire il calvario del pregiudizio e dell’emarginazione e tutt’oggi il tentativo nazista di realizzare il loro sterminio non è stato ancora riconosciuto.
Moni Ovadia, nato a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, di discendenza ebraico-sefardita, greco-turca da parte di padre e serba da parte di madre, alla fine degli anni ‘40 si trasferisce a Milano con la famiglia. L'attività di teatro vera e propria inizia nel 1984 quando avvia una serie di collaborazioni con numerose personalità della scena tra cui Pier’Alli, Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Giorgio Marini, Franco Parenti. È questa per Moni Ovadia l’occasione di fondere le proprie esperienze di attore e di musicista, dando vita alla proposta di un “teatro musicale” lungo il quale ancora oggi opera la sua ricerca espressiva. Nel 1993 con Oylem Goylem, una creazione di teatro musicale in forma di cabaret, Ovadia si impone all’attenzione del grande pubblico e della critica giornalistica. A questo spettacolo ne seguiranno molti altri quali (Dybbuk, Ballata di fine millennio, Il caso Kafka, Il Banchiere errante, L’Armata a cavallo, Shylock, il Mercante di Venezia in prova). La sua attività non si è limitata solo a quella teatrale: cinema, radio, dischi, libri, lezioni universitarie, fanno da contrappunto alla sua attività principale. Per 5 anni Direttore Artistico di “Mittelfest” (Festival della cultura mitteleuropea) di Cividale del Friuli, gli sono stati conferiti numerosi premi alla carriera e all’impegno civile tra i quali, il “Sigillo per la pace”, conferitogli dalla città di Firenze, il “Premio Franco Enriquez” per l'impegno civile, il “Premio Speciale UBU 1996” per la sperimentazione teatrale, il “Premio Govi” dalla città di Genova e nel 2009, il “Premio De Sica” per il teatro.
INFO UTILI Lo spettacolo è fuori abbonamento. Il costo dei biglietti (tre i settori previsti) va dai 18 ai 30 euro. Per informazioni: Associazione Giffoni Teatro 339 4611502; Informagiovani di Giffoni Valle Piana 089 866760.
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